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Alimentazione sostenibile: 5 consigli per la spesa 2023

26 aprile 2023

Cosa mettere nel carrello: consigli per rimanere al passo con i tempi e seguire un’alimentazione sostenibile

Alimentazione sostenibile, cosa significa e perché influisce sul modo di fare la spesa? 

Nel tempo i piatti che vengono messi in tavola cambiano e, di conseguenza, anche gli alimenti che entrano nel carrello non sono sempre gli stessi.

Se vuoi rimanere al passo con i tempi e fare una spesa ‘di moda’ segui questi 5 consigli. 

Scoprirai che seguire i trend del momento può essere un buono stimolo per mangiare meglio e rispettare la natura.

  1. Scegli alimenti sostenibili
  2. La fretta in cucina non è più di moda
  3. Spazio agli alimenti BIO
  4. No agli sprechi
  5. Dai uno sguardo ai prodotti locali

1. Scegli alimenti sostenibili

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Negli ultimi tempi il termine sostenibilità viene usato sempre più di frequente nei più svariati ambiti. Si parla di sostenibilità nella moda, sostenibilità nell’industria, sostenibilità nell’edilizia, ma anche di alimentazione sostenibile. Che cosa significa e quali alimenti rientrano in questa categoria?

Un’alimentazione sostenibile è un regime alimentare che pensa non solo all’individuo, ma all’ambiente. Ogni prodotto che mettiamo in tavola passa attraverso una catena di produzione, richiede l’intervento di persone e/o di animali e ha un effetto sul pianeta.

Ecco, prima di inserire un prodotto nel carrello dovremmo visualizzare un po’ la sua storia, per capire se è sostenibile o meno. 

Il problema più grande che ci troviamo ad affrontare è l’innalzamento della temperatura a livello globale, causato in gran parte dal rilascio di CO2 in atmosfera. Il riscaldamento del pianeta sta causando inondazioni, siccità, dissesto idrogeologico, diffusione di malattie, crisi dei sistemi agricoli, crisi idrica e estinzione di specie animali e vegetali.

Cibi sostenibili sono, ad esempio, quelli che producono poca anidride carbonica. Ecco quindi che è meglio evitare carne prodotta da allevamenti intensivi, frutta e verdura che arrivano dalla parte opposta del mondo o alimenti con confezioni troppo inquinanti.

Non sai come trovare le informazioni per capire la storia di un alimento? Leggi la nostra guida ‘Come leggere le etichette alimentari? Guida a un consumo consapevole’.

2. La fretta non è più di moda a tavola

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Gli anni ‘80 e ‘90 verranno ricordati probabilmente come quelli dell’efficienza, della velocità, del progresso ad ogni costo. E quali sono stati gli effetti a tavola?

In questo periodo anche il tempo dedicato al cibo era tempo perso, ed ecco che nascono i fast food, per rispondere a una società che non vuole mai fermarsi.

Oggi le cose vanno diversamente e lo si vede anche nei piatti che prepariamo. Non solo dedichiamo più tempo alla cucina, ma diamo valore al tempo passato davanti al cibo.

Come dice il manifesto di Slow Food, movimento culturale nato alla fine degli anni ‘80: ‘Se la fast life, in nome della produttività, ha modificato la nostra vita e minaccia l’ambiente e il paesaggio, lo Slow Food è oggi la risposta d’avanguardia.’

Quindi, cosa mettere nel carrello? Cibi che fanno bene al nostro corpo. Frutta e verdura di stagione, uova del ‘contadino’, carni di qualità e pesce dei nostri mari. 

Diverse sono le catene che propongono alimenti ‘slow-food’, tra queste una delle più conosciute è Natura Sì. Consulta il volantino online Natura Sì per cercare i prodotti provenienti dai presidi slow food. 

3. Spazio agli alimenti BIO

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Il cibo è la nostra fonte di energia. Per funzionare al meglio il ‘carburante’ che usiamo deve essere di qualità.

L’aumentata consapevolezza del connubio cibo-salute ha fatto crescere il mercato degli alimenti biologici. 

Ma cosa sono i cibi BIO?

Secondo la commissione europea la produzione biologica ‘è un sistema di gestione delle fattorie e della produzione del cibo che mette insieme le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la conservazione delle risorse naturali e l’applicazione dei più alti standard del benessere animale’.

Nella pratica significa cibi prodotti senza pesticidi, no all’uso di antibiotici e OGM (Organismi Geneticamente Modificati), sì alla rotazione delle colture.

Mangiare BIO quindi significa mangiare più consapevolmente e rispettando l’ambiente. 

Certo i prodotti biologici tendenzialmente sono più cari, ma le cose stanno cambiando. Le maggiori catene di supermercati stanno cercando di dare sempre più spazio a questi alimenti. Alcuni esempi?

Il marchio Carrefour ha creato una linea chiamata Carrefour BIO. La Conad ha risposto alle esigenze dei suoi clienti più attenti all’ambiente con i prodotti Verso Natura e la Bennet con Bennet Bio.

4. No agli sprechi

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Buttare il cibo non è più di moda. Non solo non è conveniente da un punto di vista economico, ma fa anche male al pianeta.

Ogni alimento prodotto ha un’impronta ecologica, ossia ogni cibo richiede energie e risorse ambientali per arrivare poi sulla nostra tavola.

E’ importante quindi non sprecarlo. Bastano pochi accorgimenti per essere più green e quindi più trendy.

– Pianificare la spesa;
– Controllare il frigo;
– Tenere sotto controllo la scadenza degli alimenti;
– Congelare i pasti che non riusciamo a consumare;
– Utilizzare contenitori adeguati per conservare il cibo;
– Sperimentare nuove ricette per usare prodotti in scadenza o troppo maturi.

5. Dai uno sguardo ai prodotti locali

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Acquistare articoli di brand conosciuti ci fa sentire più sicuri. Le grandi marche sono quelle che solitamente hanno maggiori controlli sulla produzione, sulla conservazione e sulla qualità del prodotto.

Tuttavia, non bisogna dimenticare il valore dei prodotti locali. Il carrello della spesa 2023 dovrebbe avere al suo interno sempre più alimenti a km zero.

La nuova tendenza è riscoprire i prodotti tipici locali. Dare valore alla qualità unica di alcuni alimenti. Valorizzare il territorio anche attraverso il cibo.

Ecco come si presenta un carrello della spesa al passo con i tempi.

Al suo interno troveremo cibi che ci fanno bene, soprattutto alimenti di origine vegetale, che hanno un minore impatto sull’ambiente. Qualcosa di super gustoso che proviene dalla nostra zona, come una specialità regionale o un pomodoro raccolto a pochi passi da noi. Alimenti biologici da cucinare e gustare con calma. 

E poi…la voglia di vivere in armonia con la Natura che ci circonda.

E per chi non ha voglia di cucinare? C’è sempre la possibilità di acquistare qualche delizioso piatto usando le app anti spreco come ad esempio ‘Too good to go’.

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